lunedì 3 febbraio 2014

BIDIEL-Il sound più cool? Arriva da Catania!




Ciao Brando,iniziamo questa intervista parlando di come si sono formati i Bidiel;quando e perché hai sentito l’esigenza di fondare una band?La passione per la musica quando è nata?


Respirando musica in famiglia, già dalla tenera età, la passione è nata come una conseguenza inevitabile. Iniziare a suonare in una band è stata la scintilla che ha dato il via a questa passione. Inizialmente componevamo canzoni in inglese, chiamandoci Overtake. Poi le esigenze son cambiate ed abbiam deciso di virare verso l’italiano, mantenendo comunque dei suoni di ispirazione internazionale.

Bidiel è l'acronimo delle iniziali dei nomi dei componenti del gruppo:Brando Madonia,Davide Toscano,Luca Caruso.
So che c'è anche un quarto componente"invisibile",ma altrettanto importante:tuo fratello Mattia Madonia,autore.
Come mai ha deciso di rimanere "dietro le quinte"del progetto Bidiel?

Mio fratello faceva parte degli Overtake, suonando con noi. Poi ha preferito restare nell’ombra, lontano dai riflettori ma continuando a scrivere canzoni. Dunque è un componente invisibile proprio perché fa parte di questa “magia” musicale, pur vivendola a modo suo. Credo che i motivi di questo “stare nell’ombra” siano riconducibili al suo modo di essere, al non voler apparire, mantenendo comunque vivo il legame musicale con noi.

Dalla vostra biografia leggo:"I Bidiel sono le quattro pareti di una stanza: ognuno ha la sua identità  e autonomia,ma sono indivisibili e si sostengono a vicenda”.Quanto conta l’amicizia,la fiducia e l’alchimia tra i componenti di una band?
Visto che molti gruppi vengono formati "a tavolino",trovo che sia bello invece scegliere le persone con cui c’è più feeling;il sound e l’effetto onstage sono più genuini e veri,non trovi?

Per noi è fondamentale il legame che si è creato oltre la musica. Come se fossimo legati da una colla che si solidifica sempre di più. Fare musica vuol dire spogliarsi da ogni sorta di maschera, dunque è necessario avere un rapporto genuino tra noi membri del gruppo. E’ una seconda famiglia, ci capiamo anche solo con uno sguardo. O appunto una nota.



La vostra musica è sempre stata scritta e composta in inglese;da qualche anno pero' avete virato sull'italiano.
Come mai questa scelta?Di solito accade il contrario:le giovani band sperimentano la lingua inglese per avere più appeal e chance anche in vista  di un eventuale “sbarco”all’estero…


L’inglese in un testo musicale suona sicuramente più fluido, riempie meglio la metrica della canzone, e vi è anche meno vergogna nel cantare qualcosa in un’altra lingua, come se le sensazioni fossero attutite. Ma abbiamo deciso di scrivere canzoni in italiano per togliere un’ulteriore maschera, e mostrarci per quel che siamo, cantando nella nostra lingua. Lo avvertiamo come qualcosa di più diretto, immediato, e siamo contenti per questa nostra svolta.

E' interessante notare la dicotomia presente nelle canzoni dei Bidiel:da una parte ci sono melodie orecchiabili,leggere,very brit-pop;dall’altra parte i testi sono duri,autocritici e taglienti.Da dove prendono spunto le tematiche che affrontate nelle vostre canzoni?


I testi, scritti da mio fratello, riflettono le difficoltà che i giovani affrontano nella vita reale, ma anche nella propria mente, affrontando mostri e ostacoli. Sono molto personali, ma nello stesso tempo la gente può dare la propria interpretazione e identificarsi nelle diverse sensazioni descritte. E ci piace particolarmente il contrasto tra suoni e parole, spesso ad un ritmo spensierato si collegano parole dure e crude. Il contrasto è un concetto fondamentale per creare qualcosa di vero, senza la distorsione di filtri esterni.

Quali sono le influenze musicali dei Bidiel?Gli artisti del cuore,quelli che hanno contribuito alla vostra formazione artistica?
E con chi vi piacerebbe collaborare?

Io, Davide e Luca venivamo da ascolti diversi nel corso della nostra giovinezza, e spesso nelle nostre canzoni si può notare questa amalgama che ci crea, un miscuglio tra influenze diverse. Partendo proprio dai nostri percorsi: Davide viene dal conservatorio, dal mondo del jazz, anche se non disdegna degli sprazzi di punk e ska. Luca è un tornado che passa dal rock più spinto all’elettronica sperimentale. Io sono un onnivoro in fatto di musica, ma i primi amori non si scordano mai, in primis i Beatles, la band sicuramente più importante della mia vita.
Son tanti anche gli artisti italiani che apprezziamo, e sicuramente per noi sarebbe un onore fare collaborazioni con gruppi come Verdena, Baustelle o artisti come Colapesce.

La musica vista con gli occhi di un giovane.Come vedete i giovani e il music business in questo periodo?C'è spazio per emergere o l'unica via sono i talent-show?meglio un talent o la cara e vecchia gavetta on stage nei locali?

La gavetta è fondamentale per “farsi le ossa”, creare quel legame saldo all’interno del gruppo, crescere come persone e conoscere anche i sacrifici necessari per andare avanti. Non importa se si suona davanti a 4 o a 4000 persone, conta dare il massimo e farlo con il sorriso, senza imposizioni.
I talent purtroppo eliminano proprio questo aspetto: i giovani vengono buttati nella mischia, in mezzo ad un branco di leoni. Viene meno l’aspetto artistico, perché le case discografiche creano immagini a tavolino, prodotti preconfezionati, per poi gettare via dopo poco tempo quegli stessi ragazzi che precedentemente erano sotto i riflettori. E’ questo il motivo per cui non parteciperemmo ad un talent. Ma ognuno è libero di fare quel che vuole con la propria arte.

I Bidiel e Catania.Arrivate da un'isola meravigliosa,calda e passionale.Quanto c'è della vostra terra nella vostra Musica?E com'è la situazione musicale in Sicilia;c’è tanto fermento creativo che bolle ai piedi dell’Etna?

Catania è una città attiva sotto il punto di vista artistico. Purtroppo non è sempre coadiuvata da una politica adeguata, che anzi tende a mettere il bastone tra le ruote agli artisti e a chi vuol proporre qualcosa di diverso in questa città. Ma la gente ha sete di musica, di arte, le strade la notte son piene di ragazzi. E’ una città viva, e il potenziale dovrebbe essere sfruttato in modo migliore, senza mettere paletti o bloccare l’intraprendenza dei giovani. Noi amiamo la nostra terra, e sicuramente siamo influenzati dal meraviglioso gioco di contrasti rappresentato dal mare e dal vulcano, da due mondi diversi che si uniscono in un elemento unico.

Bidiel e i concerti.Quanto è importante la dimensione live per voi?Che tipo di performance regalate ai vostri fans?
Il repertorio è tutto vostro o proponete qualche cover?

Suonare dal vivo è il termometro che ci permette di misurare il rapporto con le altre persone. Amiamo suonare live proprio per il legame che si crea con la gente che ci segue. Vogliamo intrattenere il nostro pubblico nel modo più spontaneo possibile, dunque i nostri concerti non sono delle recite meccaniche, semmai una grande festa di sorrisi, improvvisazione e condivisione. Solitamente eseguiamo solo pezzi nostri, vecchi e nuovi.

L'ultima domanda riguarda i progetti dei Bidiel.Ci sono forse News discografiche e tour in arrivo?
Grazie Brando e in bocca al lupo per la vostra carriera!

Stiamo lavorando sulle nuove canzoni, scrivendo e registrando i provini. Ancora non sappiamo cosa uscirà fuori, che tipo di lavoro, ma sicuramente qualcosa che fa parte del nostro percorso di crescita. Per il momento dunque non abbiamo un tour in arrivo, ma se dovessimo aggiungere qualche data lo faremmo sapere tramite la nostra pagina Facebook.

Crepi il lupo, e grazie per questa intervista, è stato davvero un piacere!



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