martedì 12 aprile 2016

Olivia Balzar:talento poliedrico che incanta e conquista!

Intensa creatura eterea dalla forte carica espressiva,ma anche biondissima rockettara dai gusti musicali strong e potenti.Tutto questo-e tantissimo altro-è Olivia Balzar,giovane autrice e artista che si racconta per noi in questa bella intervista in cui VITA e POESIA sono una cosa sola.




1-CIAO!Raccontaci un po' di te,quando è nata la passione per la scrittura?
Ciao, la mia passione per la scrittura è' nata principalmente dalla lettura. Quando ero piccola mia madre mi leggeva libri su libri e sono sempre stata affascinata dalle storie, dalle leggende, dal lato oscuro del mondo. Ho un ricordo vivido di mia madre che, sotto l'ombrellone di una Versilia dei primi anni '90, mi legge "Cujo" di Stephen King. Da lì ho incominciato a desiderare di creare io stessa dei mondi, avevo sette anni e ho scritto il mio primo raccontino: parlava di un fantasma di nome Marlen. Non ho mai più smesso.

2- E’ uscito da poco“Streghe Postmoderne”, antologia tutta al femminile che contiene alcuni racconti delle più promettenti giovani artiste italiane.Vuoi parlarci di questo progetto?

Innanzitutto devo ringraziare la scrittrice Ilaria Palomba per avermi inclusa in questo bellissimo progetto. Streghe Postmoderne(AlterEgo Edizioni) è un'antologia illustrata. Cinque scrittrici - tra cui me - e cinque disegnatrici sono state chiamate a dare la propria interpretazione del dualismo della figura femminile che nello stesso tempo e' forza creatrice e distruttrice, madre e matrigna, angelo del focolare e diabolica seduttrice. La frammentazione culturale di una figura primitiva e fantasmatica come Lilith l'ha resa archetipo. Il nostro lavoro in questa antologia nasce dalle schegge di tutti gli aspetti di Lilith. Attraverso una costante ricerca sulla parola e sulle tematiche abbiamo scritto fiabe postmoderne, a tratti surrealiste, a tratti horror, che ben poco hanno a che fare con la visione della donna come creatura fragile e passiva. Il mio racconto – magistralmente illustrato da Helbones – è quello più horror e crudele, basato sul tradimento e sulla vendetta. Ogni scrittrice è stata affiancata da un'artista: Natascia Raffio (per il racconto di Giorgia Mastropasqua), Madame Decadent (per il racconto di Lié Larousse), Helbones (Per il racconto di Olivia Balzar), Alix Rodriguez (per il racconto di Ilaria Palomba), Tamara Cascioli (per il racconto di Flavia Ganzenua). Per ora il libro è disponibile da ordinare sul sito della casa editrice (alteregoedizioni.it) e, se siete a Roma, lo potete trovare presso gli studi di Radio Kaos Italy (via Eugenio Torelli Viollier, 17) oppure alla Libreria Arion di via Tiburtina, ma a breve sarà disponibile su tutte le librerie online e su tanti altri altri scaffali. Tenete d'occhio la mia pagina facebook Olivia Balzar, dove tengo sempre tutti aggiornati sulle mie novità. Inoltre abbiamo realizzato un booktrailer di cui sono molto contenta, grazie alla complicità di Jericho Bruckner che ha realizzato il montaggio e al bellissimo brano "Malpertuis" che fa da sottofondo al video, un carillon infernale composto da Umberto Sartini che non smetterò mai di ringraziare  https://www.youtube.com/watch?v=8FeOKXVHyFA&feature=youtu.be




3-Qual è il tuo personale processo creativo? Come dai corpo e materia alla parola?

Io vivo di epifanie: un qualsiasi oggetto, persona, frase, libro, sensazione mi evoca una storia. È la storia che mi chiama, io cerco di darle forma e parte un rapporto di amore e odio nei confronti dei personaggi dai quali a tratti mi sento guidata. All'inizio scrivevo per creare mondi alternativi nei quali perdermi, ora invece – pur tenendomi il più possibile lontana da uno stile autobiografico – amo che le mie storie partano da situazioni reali  in contesti a me familiari per poi allontanarsi dalla realtà scoprendo i lati macabri e folli del quotidano. Mi piace raccontare di cose impossibili e crudeli, scavare nelle mie paure, giocare con i miei demoni, scoperchiare il vaso di Pandora.


4-Hemingway diceva che ogni storia è solo la punta di un iceberg; ogni scrittore deve tenere sempre qualcosa per sé. Sei d’accordo? 
Assolutamente sì. Soprattutto nel mio caso, mi piace che al lettore resti qualche dubbio su quale sia la giusta chiave di lettura. Ho pubblicato su Mag O – il magazine della Scuola di Scrittura Omero (http://www.omero.it/il-magazine-di-omero/autori/balzar/) i racconti "Il Serpente" e "La Zuppa" e chi li ha letti, ne ha dato interpretazioni diverse a seconda del proprio sentire. E vi dirò di più, a volte nemmeno io so qual è la verità, lo sanno i personaggi, ma mantengono il segreto.

5-Hai un libro del cuore,che hai riletto più e più volte?E uno(o più di uno,naturalmente)che invece non sei proprio riuscita a terminare?

Ho tre libri che stanno sempre vicino a me, nel cassetto del comodino e sono "I fiori del male" di Baudelaire da rileggere sempre, "Alta Fedeltà" di Nick Hornby per quando sono triste, e "La casa dell'incesto" di Anais Nin, un libro ricco di spunti e di ispirazioni. A questi tre libri si è aggiunto di recente, un romanzo che mi ha lasciata senza parole, di cui ogni tanto rileggo delle parti, forse perché in fondo, avrei voluto scriverlo io: "Malpertuis" di Jean Ray, semplicemente geniale.
Un libro che ho lasciato a metà? Cerco di non farlo mai, ma ammetto di aver lasciato "Il delta di Venere" di Anais Nin dopo il primo racconto perché mi rendo conto che la letteratura erotica non è nelle mie corde e ho fatto lo stesso (ahimè) con "Il Tropico del Cancro" di Henry Miller del quale mi ha affascinato lo stile di scrittura al limite della perfezione, ma dal quale non mi sono sentita mai coinvolta. Spero un giorno di riprenderlo in mano e viverlo meglio, perchè ogni libro lasciato a metà per me è una sconfitta.

6-Leggere è libertà,arricchimento per l’anima e ossigeno per la coscienza.Eppure nel nostro paese si legge sempre meno.Come te lo spieghi?A tuo avviso come si potrebbero incentivare le persone(soprattutto le nuove generazioni)ad immergersi nel magico mondo dei libri?

Purtroppo siamo bombardati da informazioni h24, tutto ci viene servito su un piatto d'argento da google, le nozioni vere e false si accavallano l'un l'altra creando un pericoloso ingorgo che azzera il senso critico, abbassa il livello delle aspettative e soffoca la curiosità. Questo purtroppo accade in tutti i campi, le cosidette opere dell'ingegno vengono trattate come un mero prodotto e livellate al basso. Allo stesso modo in cui ci nutriamo delle verdure insipide del supermercato senza dire una parola, fagocitiamo proposte editoriali pilotate da un gusto comune stereotipato, senza chiederci cosa c'è oltre. Ci sono mondi interi, autori bravissimi che meriterebbero più spazio e che spero in futuro ne avranno. Bisogna riscoprire la bellezza, il desiderio di approfondire, la curiosità della scoperta, senza aver paura di uscire dai canoni. Bisogna essere coraggiosi, come nella vita così nella scrittura. Io ho una rubrica settimanale su Notizia Oggi Vercelli in cui consiglio tre libri a settimana, di generi diversi, di grandi case editrici e di piccole realtà, opere prime di autori esordienti e bestseller internazionali. Voglio soddisfare palati diversi, solleticare la curiosità di più persone possibili e invitare alla lettura di libri che altrimenti magari i miei lettori non conoscerebbero. Scrivere per un giornale generalista me ne dà la possibilità e mi rende molto felice. A questo proposito la Scuola di Scrittura Omero di Roma sta facendo partire dal 14 aprile un laboratorio dal titolo "Leggere i classici per scrivere oggi", in cui propone la lettura di classici per approfondire il proprio stile di scrittura. E' un taglio interessante. Penso che queste iniziative siano ciò che serve per incuriosire e nutrire le menti. Il segreto è non smettere mai di crederci. La bellezza è contagiosa.


7-L’altra tua grande passione è la musica. Conduci un programma radiofonico di successo dedicato al rock, Bad Medicine. Come è nata questa esperienza? In studio ospiti giovani gruppi di belle speranze: come esperta di musica non posso non chiederti un commento sull’attuale panorama musicale italiano.

Bad Medicine è nata in modo bizzarro, ovvero nel modo in cui iniziano le cose migliori: sono passata negli studi di Radio Kaos Italy che si trovano in zona Cave di Pietralata in una vetrina dall'attitudine molto londinese, per chiedere un passaggio radio e un'intervista ai Superhorrorfuck, band alla quale insieme a Kamelia Productions, avevo organizzato una data a Roma nell'ambito di una serata, la Carnival of Sins, che avevo creato per ripristinare l'atmosfera da party sul Sunset Boulevard che nella capitale mancava da un po' di tempo. Non solo ho ottenuto l'intervista in radio, ma il mitico Antonio Drastiko Ricci, direttore di Radio Kaos Italy, mi ha proposto anche di condurre un programma radiofonico sul genere. E' nata così Bad Medicine, la dose settimanale di rock'n'roll, inteso in senso molto ampio, con una preferenza per l'hair metal di matrice ottantiana, allargandosi verso il classic rock, l'AOR, fino al proto-punk newyorkese e anche a sonorità più moderne contaminate da altri generi. Parola d'ordine: divertirsi e divertire e dare spazio alle realtà emergenti. La questione della scena musicale italiana è assai complessa. Trovo che il limite più grande sia la mancanza di autocritica e la superficialità. Molte band ambiscono ad una carriera musicale internazionale, ma non si impegnano abbastanza. I risultati migliori li vedo dalle band che affrontano la musica come una professione, anche se magari nella vita hanno anche un'altra occupazione. Inseguire il proprio sogno significa accettare la gavetta, non sentirsi mai arrivati e non smettere di studiare e di cercare di superare se stessi. So che molti mi daranno della poser dopo aver letto questo, ma il sex, drugs e rock'n'roll al giorno d'oggi è un'utopia fuorviante. Passione, dedizione e rock'n'roll: è questa la triade che porta davvero lontani. Se fondate una band per rimorchiare ed ubriacarvi, non lamentatevi che poi rimanete a suonare nel vostro garage. Ma conducendo Bad Medicine, sono entrata in contatto con tantissime band degne di nota, che si impegnano e che mi auguro andranno lontano. Il 2016 è iniziato da poco, ma in Italia sono già usciti dei bei dischi e ne usciranno altrettanti, viste le anteprime che ho avuto modo di ascoltare (WakeUpCall, Speed Stroke, Belladonna, Shiny Black Anthem, Superhorrorfuck e LaceBlack giusto per nominarne qualcuno). Non abbiate paura di sperimentare, non fossilizzatevi su un genere solo. Lasciatevi contaminare da tante ispirazioni diverse, senza cercare di essere troppo indie per essere veri: spesso l'idea più semplice è quella giusta.

8-Sei una ragazza bella,determinata e artista.L'Italia,come si sa,non valorizza i propri giovani,anzi tende ad abbatterli e demotivarli.Allora ti chiedo:ti è mai venuta la tentazione di mollare il Belpaese e trasferirti all'estero?

E' da quando sono nata che mi scontro con la mentalità di questo Paese che è molto lontana dalla mia, ma sono comunque italiana, l'italiano è una bellissima lingua, quella con cui scrivo, quella con cui recito, non potrei farlo in un'altra lingua, sebbene padroneggi molto bene l'inglese. Da quando ho vistitato Helsinki e me ne sono innamorata, sogno di trasferirmi al Nord Europa perché amo la magia di quei luoghi e la magnifica gente, che non mi fa mai sentire strana o fuori posto. Forse un giorno lo farò, in vecchiaia magari, ma tenendo sempre un legame con le mie origini e la mia Terra. Da piccola, invece, ho sempre immaginato che un giorno mi sarei ritirata in un cottage in Inghilterra, in mezzo alle teiere in ceramica e ai roseti a scrivere romanzi. Chissà...

9-Parlaci dei tuoi progetti per il futuro e il sogno nel cassetto che vorresti realizzare a breve.

Nel mio futuro prossimo ci sono le varie presentazioni  dell'antologia "Streghe Postmoderne".  Il 28 aprile saremo al Millenote di Busto Arsizio (VA), a dialogare con la giornalista e blogger Francesca Favotto, insieme alla talentuosa Emily Van Dark che concluderà in musica la nostra presentazione. Il 29 aprile invece saremo alla Libreria Mondadori di Vercelli, introdotte dallo scrittore Matteo Bertone e il 30 ci sarà un grande evento all'Elyon di Rozzano (Mi) una serata dal titolo Streghe Postmoderne Dark Night, dove la nostra presentazione farà da apripista ad una serata dalle atmosfere oscure e rock in cui sarà di nuovo Emily Van Dark (lei sì che è una bella streghetta) a suonarci alcune cover horror in acustico, ma non posso ancora dirvi altro perchè ci saranno un sacco di sorprese. Poi ci saranno un po' di novità e tanto studio per quanto riguarda la mia carriera performativa, insomma non mi fermo mai...
Ah sì, in questo momento sono in un piccolo appartamento in un borgo medioevale in provincia di Viterbo e sto finendo l'editing del mio prossimo libro, una raccolta di racconti horror in cerca di editore.
Il mio sogno nel cassetto? Lo stesso che avevo a sette anni: diventare una grande scrittrice e solcare più palchi possibile perché è quando scrivo e quando recito che sono veramente felice.


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