E' un artista puro,eclettico,versatile,camaleontico.
Non è possibile inquadrarlo in nessuna etichetta,perchè quando si è creativi a 360 gradi,ogni definizione è superflua.
Lui si chiama AleX Bevilacqua ed è autore,paroliere,musicista e scrittore(e sicuramente molto altro)
Ha da poco pubblicato MINORITAURO per la Loquendo Editrice,una storia avvincente che ti conquista fin dalla prima pagina.
MINORITAURO verrà presentato al pubblico milanese sabato 11 ottobre alle 18,30 presso la Libreria dello Spettacolo (via Terraggio 10);in attesa di questo importante evento ho avuto il piacere di intervistarlo per conoscere meglio cosa si nasconde dietro questo carismatico artista.
Buona lettura!
--Ciao AleX, vorrei cominciare questa intervista
partendo dalla tua recente fatica letteraria, il romanzo-saggio MINORITAURO,
pubblicato da Loquendo Editrice. Minoritauro,
crasi di “Minotauro” e “minoritario”. Qual è la genesi del libro? Come mai hai
voluto ambientare il racconto proprio nel mondo musicale (peraltro milieu che conosci bene, essendo un
apprezzato autore e cantante)?
Proprio perché è lo
specifico che mi è più familiare, lo ho scelto per descrivere come spesso siamo
costretti a mettere in atto strategie extra-artistiche per ottenere il fatidico
“occhio di bue” su di noi, altrimenti considerati alla stregua di puro
pulviscolo vagante.
--Minoritauro
narra l'ascesa di un artista che per avere successo si inventa un alter-ego, una
maschera con le sembianze di un toro; in questo modo, attraverso una mirata
strategia di marketing, vuole attirare l'attenzione ed uscire dall'anonimato. Cosa
rappresenta la maschera? Una sorta di protezione di sé e della propria
identità? Anche la scelta del toro, simbolo di virilità per eccellenza (nonché
feroce personaggio mitologico), è significativa...
Ognuno può vederci
in realtà quello che vuole, anche se l’interpretazione che hai dato tu mi
sembra appropriata, assieme a quella “ufficiale” veicolata dal libro, che
sostiene che Mauro, il protagonista, decide di mascherarsi per alimentare il
mistero mediatico circa la sua reale identità. Direi dunque principalmente
“protezione” e “mistero”…
--Il protagonista del libro vuole esprimere la propria
arte, comunicare le proprie emozioni: questa è la sua idea di “fama”. Non è la
smania di apparire, di ottenere il tanto desiderato “quarto d’ora di celebrità”
di warholiana memoria. In questa nostra società basata essenzialmente solo
sull’effimera immagine “il giovane quarantenne” è un outsider, non pensi?
Certo, è un alieno,
un “marziano”, come ama definirsi. Lo stare sulla ribalta per lui è una
condizione intrinseca del fare artistico, una conseguenza, non una scelta
forzata priva di contenuti. E se sei lì su un palco la gente deve sapere della tua esistenza, perché
nella società dello spettacolo se nessuno ti conosce è come se non esistessi.
--Flaubert ha detto ”Madame Bovary c’est moi”, per la sua forte identificazione col
personaggio di Emma. Ora ti chiedo: quanto c’è di te e del tuo vissuto in Minoritauro?
Beh, sarei bugiardo
se ne negassi una base autobiografica. Però, partendo dal mio vissuto di
musicista “per pochi”, ho cercato di creare un personaggio con una psicologia
autonoma ben definita. Inoltre tutta la parte riguardante l’escamotage della
maschera e la sua vicenda privata mi è del tutto estranea.
--L’importanza di sapersi vendere bene. In Minoritauro il protagonista attua una
astuta strategia per emergere e arrivare al successo. A quanto pare il solo
talento non basta per ottenere un posto al sole. A tuo avviso qual è il segreto
per costruire una carriera di successo? Sembra che ormai il diktat imperante
sia “fare cassa”, a discapito della creatività…
Ci sono stati tempi
in cui il talento era sufficiente. Gli artisti erano in numero inferiore e
l’epoca era più improntata alla profondità e allo spessore (che poi in
geometria sono la stessa cosa!). Adesso siamo servi della cultura dominante
d’oltreoceano e dei suoi modelli deteriori, visto che pure là ci sono dei
musicisti e delle musiciste meravigliosi.
--La Musica che unisce due anime. Nel libro nasce una liaison tra il protagonista e la giovane
cantante ventenne con cui forma un duo musicale. Come definiresti questa
relazione? La presenza femminile rappresenta un valore aggiunto, una fonte di
ispirazione per lui?
Fondamentale nella
narrazione è la trasformazione del duo in coppia, il vero snodo cruciale della
storia, che procede per giustapposizioni. Lo stesso progetto del Minoritauro
continua a evolversi e cambiare pelle continuamente: dapprima cantautore
solista, poi in duo con Verdiana (La Bella e la Bestia), quindi coppia anche
nella vita. Certamente l’incontro con l’altra metà del cielo può rivelarsi
determinante, così nell’arte, come nella vita, e in questo caso tutto ciò
sembrerebbe coincidere.
--Il 2014 è stato un anno molto proficuo per te: oltre
al libro hai pubblicato Le Monadi, un
EP contenente 6 brani in chiave elettro-acustica. Di rilievo la collaborazione
con Giulio Casale (nel brano “Blancnoir”) e la cantante Aria (ne “Il Grido”).
Come è nato questo minialbum? C’è una canzone che senti più tua, che ti
emoziona particolarmente?
Sì, come dici bene
tu sono da poco usciti questi due progetti, musicale e letterario, a distanza
di un mese. In qualche modo sono anche legati tra loro, in quanto il brano “Il
Grido”, che mi piace eseguire nelle presentazioni, è interno alla narrazione di
Minoritauro. Come al solito musica e
parole fanno parte del mio modo di esprimermi e a volte i tempi di uscita dei
materiali possono sovrapporsi. L’EP contiene altre collaborazioni, come quella
con Scyana, una cantante italiana di origini capoverdiane con la quale duetto
in “Asocial (non è il secolo dell’arte)”, nel quale si ironizza sulla mania di
postarsi di tutto sui social network anche da parte degli artisti che non sanno
resistere alla tentazione di sovraesporsi. Ma la canzone che più sento mia è la
stralunata e surreale title track “Le Monadi”, con tanto di coda orchestrale di
archi.
--Scrivere libri e testi di musica. Due modi diversi
di esprimersi. Lo so che gli artisti non amano le etichette (e mi odierai per
questa domanda essendo tu assolutamente poliedrico e camaleontico) ma quale
disciplina ti rappresenta di più? Ti senti più scrittore, autore, cantante, poeta?
Mah, il fatto che
gli artisti non amino le etichette non è sempre vero, soprattutto se trovano
una buona etichetta che produca i loro dischi! Battute a parte, sembrerebbe
paradossale per uno come me che si muove a 360 gradi come autore di parole in
vari ambiti, ma ciò che mi fa godere di più è la composizione di melodie,
armonie e suonare la chitarra, attività che
sono prettamente musicali. Anche se poi, bisogna ammetterlo, la sinergia con un
testo di livello può dare origine a effetti espressivi devastanti. Per questo
la canzone è il mio mezzo di comunicazione preferito.
--L’arte come rimedio anti-crisi. Secondo te può la
creatività contribuire ad affrontare e sconfiggere l’attuale congiuntura
economica negativa e creare business?
L’arte è un rimedio
anti-crisi a prescindere, nel senso che può risolverti la vita, anche se non
riesci a viverci economicamente. E’ una compagna fedele, un modo sano per
tenere la mente e la creatività in costante esercizio, e ti distrae dalle mille
bruttezze del mondo. Poi, sulla teoria che in momenti di recessione
bisognerebbe puntare molto sulla cultura, posso dirti che è vero, ma per me
bisognerebbe puntare SEMPRE sulla bellezza e sulla conoscenza, formando il
gusto dei suoi potenziali fruitori sin da piccoli, con corsi di educazione estetica
affiancati al canonico studio nozionistico delle arti così come viene svolto
ora, in cui queste sono collocate in una prospettiva meramente storica.
--Ultima domanda: quali sono i tuoi progetti futuri? Tra
qualche mese saremo già nel 2015, hai qualche sorpresa in serbo per l’anno che
verrà?
Vorrei portare nei
locali milanesi una rassegna itinerante di splendidi “minoritari” con i quali
esibirmi secondo la formula del concerto-reading condiviso. Poi avrei in
progetto un nuovo album di inediti e tante collaborazioni musicali come autore
per altri artisti. Vedremo. E ascolteremo…
--Grazie mille per la tua disponibilità AleX!
Grazie a te per
questa bella intervista e per le domande che mi hai fatto. Alla prossima!
www.alexbevilacqua.it
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