Ho incontrato il cantante del gruppo,Yuri Abietti,per parlare con lui di questo pazzo mondo delle sette note,tra talent,passione per l'horror e voglia di lottare per un mondo migliore(che premi la creatività)
Date un occhio al loro sito www.silver-key.it
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1-Yuri,partiamo
dalla genesi dei Silver Key.Ho letto sul vostro sito che la storia della tua
band inizia nel 1992:tra defezioni,allontamenti e ritorni,la lineup è molto cambiata in questi 22 anni di
attività.Ti va di
raccontarci dei vostri inizi?
“Silver
Key” è un nome che mi porto dietro da, come hai giustamente
detto tu, più
di vent'anni. Molte diverse formazioni hanno avuto questa etichetta a cui sono
particolarmente affezionato. All'inizio, dopo qualche “falsa partenza” la prima formazione stabile vedeva già Alberto Grassi al basso e Davide Manara alla
tastiera, due degli strumentisti con cui abbiamo realizzato il nostro primo CD
di musica originale, “In the Land of Dreams”, uscito nel novembre del 2012. All'epoca facevamo esclusivamente cover di
hard-rock e progressive-rock, Marillion, Fish, Toto, Yes... Nel 2006, dopo più di dieci anni di interruzione, ho deciso di provare a
rimettere in piedi il gruppo come band di tributo proprio ai Marillion del
primo periodo. Fin dall'inizio, però, avevamo delle velleità di realizzare materiale originale e, gradualmente, abbiamo cominciato a
lavorarci fino alla realizzazione del CD per Ma.Ra.Cash Records.
2-Come
definiresti la vostra musica?E quali sono gli artisti che più vi hanno influenzato musicalmente?
In
mancanza di una definizione migliore, diciamo che il genere della nostra musica
si potrebbe definire “neo-prog”, anche se noi abbiamo un po' di insofferenza verso qualsiasi tipo di
etichetta. Amiamo molto anche la musica elettronica, il folk, l'hard-rock e
ascoltiamo di tutto, quindi le influenze sono tantissime. Inizialmente le band
che ci hanno influenzato e che ci hanno ispirato e convinto a fare musica sono
sicuramente quelle della new wave di progressive-rock, ma questo per noi è solo un punto di partenza, non una definizione che ci
debba limitare.
3-Silver
Key è il titolo di
una breve storia scritta nel 1926 da Lovecraft.So che sei un grande amante del
genere horror e fantasy.Immagino quindi che il vostro nome sia un tributo a questo grande scrittore
americano.Cosa ti affascina di questo mondo gotico e dark,che rappresenta l’inconscio e le sue ataviche paure?
La “Chiave d'Argento” nei racconti di Lovecraft è un oggetto magico che permette di accedere al mondo dei sogni. Per noi
che abbiamo sempre avuto l'aspirazione di fare musica, quindi, il nome stesso
della band è
simbolicamente la chiave che ci consente di accedere a questo sogno. Della
letteratura horror e dark mi affascina la capacità di alcuni scrittori di coinvolgerti emotivamente in
modo assoluto e di sorprenderti e inquietarti. Mi sono cimentato anche io nella
scrittura di racconti horror, e il nostro primo disco – non solo il nome della band – è ispirato proprio ai lavori di Lovecraft del ciclo del “Mondo dei Sogni” nonché
a “Il Re in Giallo” di Robert W. Chambers.
4-Adrift è il vostro nuovo singolo.Il significato del termine
inglese è alla
deriva,allo sbando.E’ un po’
il sentire comune di noi giovani che ci troviamo senza identità,senza futuro e disillusi in un Belpaese tale solo
sulla carta.Come è nato questo brano?Quanto ti ha influenzato l’attuale (e nefasta)situazione sociale italiana,ma
soprattutto:pensi che prima o poi il
nostro paese si risolleverà dalla crisi?(intendo economica,sociale,di valori,etc etc)
Tutto il secondo album ha un sapore fantascientifico,
proprio perché la fantascienza ci consente di parlare e criticare il mondo in
cui ci troviamo raccontando di altri mondi. Adrift è la storia di un astronauta
perduto attorno a un mondo dimenticato che vede apparire tutti i fantasmi del
suo passato. Ma il tema dello “sbando”, di un mondo in cui non ci riconosciamo,
dei nostri rimpianti e dei nostri rimorsi, è un tema centrale in tutto l'album.
In realtà, “The Screams Empire” tratta proprio di questi temi, di come la
situazione sociale, economica e politica in Italia – ma non solo – sia sempre
più alienante e sempre meno a misura d'uomo.
5-Il video
di Adrift mi ha colpito molto,l’ho trovato veramente affascinante.Tu e la band suonate tra le macerie di
un luogo abbandonato(forse una metafora della voglia di essere creativi in un
mondo distrutto?)mentre scorrono le immagini di un microcosmo di persone molto
variegato:bambini,donne giovani e più agées,uomini
anziani,un clown,tutti alle prese con dolori,tristezze,ansie e inquietudini
della vita quotidiana.L’unica nota positiva e gioiosa è data dai bambini;sembra quasi che la condizione idilliaca (e ideale)sia
l’infanzia.Sei d’accordo?Che messaggio volevi veicolare con questo
video?
Direi che hai centrato praticamente tutto il messaggio
del video, e questo lo dobbiamo senza dubbio anche alla bravura di Marcella
Savino, brava fotografa e regista di “Adrift”. I bambini rappresentano le
speranze illimitate, il futuro ancora libero da aspettative, le potenzialità, e
servono a fare da contrasto agli stessi bambini cresciuti che invece hanno
visto questo futuro distrutto dalla realtà quotidiana, dalle proprie
insicurezze e da un mondo a cui non importa nulla di noi. Nel primo disco apro
la suite “The Silver Key” con la frase “Isn't it better to be like a child?”, e
cioè “Non è meglio essere come un bambino?”. Io sono convinto che gli adulti
passino gran parte del loro tempo a recitare la parte delle persone cresciute e
mature quando, se potessero davvero farlo senza giudizi, nella maggior parte
dei casi, si comporterebbero come dei bambini. Forse crescere non è una
conseguenza inevitabile della nostra fisiologia, forse è solo un'illusione
sociale che ci viene imposta fin dalla culla. Più divento grande e più so per
certo che “i grandi” non hanno quelle risposte che, quando siamo piccoli,
attribuiamo loro.
6-Adrift è il preludio del vostro nuovo album,”The screams empire”,in uscita nel 2015.Puoi già darci qualche anticipazione sul disco?Sarà un concept album?Quali differenze ci saranno rispetto
alla vostra opera prima”In the land of dreams”?
L'album
non sarà un vero e
proprio concept album ma ci saranno alcuni fili conduttori che legheranno
insieme tutte le sue canzoni. Uno di questi è la cornice narrativa di genere fantascientifico,
mentre l'altro – più
sostanziale –
è il tema del
rimpianto, della nostalgia di un mondo che non ci appartiene più. Anche questo album, probabilmente, presenterà una suite, come nel primo disco, e come nel primo
disco questa suite rappresenterà un viaggio: se una singola canzone è un racconto, la suite è come un romanzo breve. Ma se, nel primo disco, questo
viaggio è di carattere
intimo, psicologico e interiore, nel secondo album sarà il racconto del viaggio di una società, di un intero mondo. Questo album ha delle connotazioni
decisamente più
politiche.
7-Gli eroi sono tutti giovani e
belli,canta Guccini.Ed è un po’
la tendenza che ci circonda attualmente:giovani,belli,piu’ o meno dotati vocalmente,la fanno da padrone nei
numerosi talent show che la tv ci propina incessantemente.Un prodotto dal
packaging ineccepibile,senza dubbio.Ma non trovi che siano tutti
omologati,uguali,senza anima?A tuo avviso si arriverà un giorno alla saturazione del mercato e si ritornerà alla “old school” del rock?(A tal proposito si è espresso pure Dave Grohl,sostenendo che i talent sono spazzatura e che
i Nirvana sono nati in un garage..)
Credo che Grohl abbia detto tutto ciò che c'è da dire
sull'argomento. I talent sono un'enorme illusione, un gioco di prestigio che fa
leva sulle aspirazioni e sulle ambizioni della gente, e riguardano
principalmente aspetti esteriori del processo artistico, tant'è che la maggior
parte dei partecipanti viene scelta sulla base del “look”, di quanto un
personaggio può fare audience o sulla base delle capacità vocali di interprete.
Ma un artista dovrebbe creare, in primo luogo, qualcosa di personale e unico,
di intimo. Dovrebbe avere qualcosa da dire. Questi interpreti vengono
confezionati a puntino per popolare un mercato preciso e per una, massimo due stagioni,
per fare poi posto, l'anno successivo, agli interpreti della nuova
trasmissione. Non c'è nulla di creativo o di interessante in tutto questo, a
prescindere dalle capacità canore dei partecipanti e del loro duro lavoro, che
sono innegabili. Il mio timore è che la generazione che è stata cresciuta a
reality e talent non passi la propria adolescenza in fumosi e puzzolenti garage
o scantinati, montando mixer e batterie di seconda mano e invitando gli amici a
provare, ma in coda ai provini nelle piazze delle città. Non credo che questo
sia un miglioramento. Non so se prima o poi ci sarà un rifiuto di queste
manipolazioni del mercato e si tornerà ad ascoltare chi fa musica indipendente
e personale, ma di certo me lo auguro fortemente. Internet, da questo punto di
vista, è un grande aiuto per chi vuole fare altro e potrebbe rappresentare un
cambiamento. Tutto il sistema discografico è sostanzialmente obsoleto e se
ancora non ce ne siamo resi conto appieno è per via della violenta resistenza
da parte delle major e di chi ha tutto l'interesse a mantenere lo status quo
per motivi esclusivamente economici.
8-Ho
recentemente letto un interessante libro sulla storia dei favolosi Beatles:la
completa coesione e l’affiatamento del duo creativo Lennon-McCartney va piano piano scemando
quando l’ego individuale
per “un posto di
rilievo” si fa più prepotente(facendo scattare così la competizione).Quindi mi viene da chiederti:come
sono le dinamiche all’interno di una band?Come si riesce a far coesistere personalità differenti senza creare attriti?Si può essere tutti “sullo stesso piano” oppure inevitabilmente vi è un leader che predomina?
Stare in
una band senza avere attriti è semplicemente, fisiologicamente, impossibile. La differenza la fa
l'amicizia e l'affetto che lega i componenti della band e la convinzione che si
sta facendo qualcosa di valido, che possa essere interessante anche al di fuori
della sala prove. Credo che la formula migliore sia avere la possibilità di discutere tutto insieme ma, quando le opinioni
sono sul tavolo, avere anche qualcuno che prenda una decisione tenendo conto
del punto di vista di tutti. Altrimenti, le discussioni tendono a dilatare il
tempo in modo incontrollato e finire una canzone può richiedere mesi o anni...
9-Esistono
due tipi di musica:quella bella e quella brutta.Chi ti piace dell’attuale panorama musicale e chi invece non sopporti?
Non mi piace parlare “pubblicamente” degli artisti o
della band che non mi piacciono. Diciamo che la stragrande maggioranza della
musica italiana (ma anche molta musica commerciale di produzione
internazionale) non fa per me. Dell'attuale panorama mi hanno colpito molto gli
ultimi due dischi di Steven Wilson e dei Daft Punk, e
mi sono piaciuti alcuni dischi del nostro ambiente, album di musica
indipendente prodotta da piccole etichette, poco conosciuta al grande pubblico
ma assolutamente validissima, come Back to the Stars dei Rosenkreuz. E devo
dire che mi è piaciuto abbastanza anche il disco dei Sound of Contact, la band
di Simon Collins, figlio del più famoso Phil. In sintesi: non è vero che in
Italia (o nel mondo) non si fa più bella musica. Quello che è vero è che non
esistono più canali per pubblicizzarla e per farsi conoscere, al di là di
internet. Ci dicono che producono certa musica perchè quella è la musica che il
pubblico vuole, ma le cose non stanno affatto così. Il pubblico, per sapere
cosa vuole, dovrebbe avere alternative e conoscere i vari stili, i vari
artisti. E noi sappiamo per certo, per esperienza personale, che quando fai
conoscere qualcosa di nuovo a persone che non hanno mai ascoltato certi generi
musicali, spesso fai loro scoprire musica che viene molto apprezzata. Ci sono
tanti artisti là fuori che meriterebbero molto più pubblico e molto più
successo.
10-Ultima
domanda.Quali sono i prossimi progetti dei Silver Key?Avremo modo di vedervi
suonare live?
I prossimo
progetti sono, in primo luogo, finire di arrangiare l'album e chiuderci in
studio di registrazione per realizzarlo. Speriamo di riuscire in questa impresa
entro marzo e di far uscire il CD entro metà del 2015. In seguito, sicuramente saremo impegnati in
date dal vivo per presentare e promuovere questo nuovo lavoro.
Colgo
l'occasione per ringraziarti moltissimo per lo spazio che ci hai dedicato in
questa intervista.
Yuri
Abietti
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