lunedì 30 novembre 2015

La vita accanto:Rebecca e la bellezza dell'Anima


Andare a teatro è sempre una grande emozione per me.Però ieri mi sono letteralmente commossa(con tanto di lacrime che sgorgavano libere nel buio della sala)durante la rappresentazione dello spettacolo LA VITA ACCANTO,con un'unica mattatrice sul palco:Monica Menchi

Non si poteva non emozionarsi mentre la Menchi ripercorreva la vita di Rebecca,protagonista della pièce:una bambina nata brutta,bruttissima,che viene derisa,tenuta nascosta,abbandonata dall'affetto materno,in un crescendo di atrocità che nessun essere umano dovrebbe subire nel corso della vita.

La Vita accanto è tratto dall'omonimo romanzo di Mariapia Veladiano,premio Calvino 2010 e finalista allo Strega nel 2011, riadattato per il palcoscenico da Maura del Serra ed esaltato meravigliosamente dalla  regia di Cristina Pezzoli,che,posizionando  pochi oggetti sul palco,ha dato loro una forte e violenta valenza simbolica,diventando dei veri e propri "personaggi" vivi,presenti sul palco.
La vera mattatrice è però lei,Monica Menchi,che ho avuto il piacere di intervistare qualche giorno fa.Ha voluto con pervicacia e passione recitare in questa pièce mettendoci tutta se stessa,il proprio Io,il proprio bagaglio di vita.E questo sul palco si vede.Le emozioni che ha saputo donare al pubblico sono indescrivibili:Rebecca, bambina che si ritrova in un mondo ostile,con un'unica amica,Lucilla,una coetanea grassissima ma spavalda e battagliera,che le vuole bene e la protegge,in fondo in fondo si nasconde in ciascuno di noi,che non sempre ci sentiamo adeguati agli standard di questa società.
 Il momento più forte,che commuove,che scuote le coscienze e che arriva dritto come una pugnalata al cuore è quella dell'atto di bullismo a scuola che la bambina subisce dai compagni.Intensa,drammatica,dolorosa, l'interpretazione di Monica colpisce in maniera lancinante lo spettatore e fa nascere domande e riflessioni:come si puo' concepire così tanta cattiveria?Dove è andata a finire l'umana pietas?Come ci si puo' difendere da questa brutalità assurda?




Un padre bellissimo,un madre che va in depressione dopo la sua nascita e si suicida(alla fine si scopre però che amava teneramente sua figlia nonostante la bruttezza,perché l'amore materno trascende ogni cosa)una zia energica e vivace,una anziana signora e un maestro di musica....ecco l'humus in cui cresce la protagonista.Una volta diventata adulta diventerà conscia del suo dono(eh sì,tutti ne abbiamo almeno uno-ricordatevelo):Rebecca ha due bellissime mani da pianista e un orecchio delicato e armonioso per le melodie.Il dono artistico la salverà e le regalerà una nuova consapevolezza.E la liberazione-rinascita finale è proprio questa:rendersi conto che si vale e che un posticino in questo freddo,cattivo e spietato mondo si puo' trovare.

Insomma,LA VITA ACCANTO è uno spettacolo meraviglioso,attuale,moderno,che sfida i soliti luoghi comuni che affliggono il nostro tempo.
E' un grido di dolore ma allo stesso tempo afferma con forza la dignità dell'individuo e della sua diversità:è giunto ormai il momento di elevare le nostre coscienze e fare attecchire una nuova morale.
Complimenti quindi al team tutto al femminile che ha lavorato al progetto.

Ringrazio ancora Monica Menchi per l'intervista telefonica(di seguito troverete il link per ascoltarla) e per essere l'artista straordinaria e sensibile che è.



https://www.youtube.com/watch?v=zCXVx4p2iTI








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