mercoledì 25 maggio 2022

Luca Crippa, spirito eclettico e surrealista: una mostra a Seregno lo celebra nel centenario della nascita

 Being Luca Crippa.

Artista con la A maiuscola, fiero brianzolo ma allo stesso tempo cittadino del mondo. Nel centenario della sua nascita, la città di Seregno ha deciso di omaggiare il suo illustre cittadino con una interessante mostra diffusa, articolata in diverse e suggestive sedi del centro storico: gioielli d'arte dentro altrettanti gioielli architettonici. Un vero e proprio regalo per i seregnesi, rinomati amanti del bello e ferventi sostenitori di un'estetica raffinata e avant-garde.

Il suo nome può essere sconosciuto ai più, ma la storia di Luca Crippa, uno dei protagonisti dell'arte italiana del Novecento, non lascia indifferenti e colpisce per creatività, estro e determinazione. Prima gli studi presso l'Istituto d'arte della Villa Reale di Monza, in seguito una mostra personale a soli 22 anni a Como e poi via, a Milano, per approfondire le conoscenze tecniche e imparare sul campo dal Maestro Giò Ponti. 

Milano è la fucina delle avanguardie e dell'istrionismo; la città meneghina rappresenta un laboratorio in cui coltivare sogni e speranze: ed è proprio qui che il Crippa sviluppa appieno il suo stile  partecipando nel 1948 alla Triennale ed esplorando altri mondi - lavora infatti come scenografo e bozzettista di costumi per innumerevoli spettacoli italiani e all'estero.

La creatività non ha confini per l'artista: sempre con i grandi maestri in testa (Magritte, Dalì, Max Ernst - per citarne alcuni) fa suo il concetto di "surréalisme", così come lo aveva immaginato Apollinaire nel lontano 1917; basta con i rigidi accademismi, il razionalismo e la tradizione: la fantasia, l'imaginaire, la magia permeano le sue produzioni. E' lo snodo cruciale del suo percorso, assai prolifico e poliedrico.

 

 


 

 


 


 Del funambolico creativo seregnese possiamo vedere on display più di 150 opere, sapientemente in bilico tra acquerelli e disegni, litografie e grafiche, passando per i collages e objets d'art polimaterici. E la grande capacità di Crippa è proprio quella di passare agilmente da un campo all'altro dell'universo artistico, creando delle vere e proprie "allitterazioni visive" che producono un ritmo sensuale scevro di ogni sovrastruttura.

Cosa mi colpisce di più di questa mostra diffusa? Sicuramente la curiosità e l'occhio puro di bambino del Maestro; la sua ricerca continua di nuove realtà per trovare la propria Essenza, in un costante "stream of consciousness", un flusso di coscienza che libera emozioni, sensazioni e pensieri in maniera spontanea e diretta.

 E voglio concludere con la mia opera preferita, a mio avviso perfetta fotografia del momento storico che stiamo vivendo: Il ripostiglio dei sentimenti.

Il simbolismo è chiaro, l'interpretazione è lampante: l'Amore, la Bellezza, l'Umanità, l'Empatia sono nascoste, celate in un ripostiglio buio. Basterebbe solo accendere una Luce e lasciare tracimare con la forza di uno tsunami questi sentimenti che ci fanno sentire Umani. Allora forse, e dico forse, il mondo ricomincerebbe daccapo, come un novello Eden incontaminato.

LUCA CRIPPA 
PIONIERE DEL SURREALISMO ITALIANO
dal 6 aprile 2022
al 29 giugno 2022

Sedi espositive della mostra diffusa

Disegni e grafiche

Museo Vignoli, Via Santino De Nova 26

Acquerelli e Opere Grandi

Galleria Civica Ezio Mariani, Via Paradiso 6

Collage

Auditorium - piano terra, piazza Risorgimento 

Polimaterici

Palazzo Landriani Caponaghi, Sala Crippa, piazza Martiri della Libertà 1

Omaggio a Luca Crippa. Il ricordo di 35 artisti dell'Accademia di Brera

Auditorium - foyer, piazza Risorgimento

Orari

da giovedì a domenica 10-12 e 16-19

per info: info.cultura@seregno.info

Photo credit: ufficio stampa Comune di Seregno
 

 P.S Volete dare alla vostra visita culturale quel "quid" in più? Allora vi consiglio di assaporare questo "viaggio sensoriale"con calma, magari durante il weekend, baciati dal tepore primaverile e avvolti da un'atmosfera magica. Poi, unendo l'utile al dilettevole, è cosa buona e giusta fermarsi in qualche locale del centro storico e gustarsi un aperitivo "open air". Siamo pur sempre nella Brianza da bere, n'est-ce pas?

articolo di Veronica de Lorenzo per MVMI e Associazione Culturale Art-Waves

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