lunedì 18 marzo 2024

Madonna con Bambino che legge di Andrea Previtali: la perfetta fusione tra Divino e Umano



Un momento intimo e raccolto tra madre e figlio; la fusione tra Divino e umano  in una tela semplicemente meravigliosa.

Grazie al Comune di Seregno per aver regalato alla cittadinanza un vero gioiello di bellezza e maestria rinascimentale, che, dopo tre mesi in Brianza, ritorna nel suo luogo di appartenenza, l'Accademia Carrara di Bergamo.

 "Madonna con bambino che legge" del pittore bergamasco Andrea Previtali è una visione per gli occhi e una carezza per il cuore. Sono andata più volte a contemplarlo (devo ammettere che mi donava molta serenità e pace interiore) e ora eccomi qui,  a cercare di trovare le parole per descrivere l'incarnazione della tenerezza più dolce, dell'esaltazione dello Spirito, della consapevolezza che l'Oltre puo' essere rappresentato dalla mano umana. Tocco umano, certo, ma ispirazione divina, che guido' il  Previtali in quel 1514, periodo pregno di creatività espressa in tutta la sua compiutezza.

La location - il palazzo ottocentesco Landriani-Caponaghi di Seregno - avvolge il prezioso quadro in maniera ovattata, dando modo  all'osservatore di condividere financo quel momento intimo con i protagonisti, la Vergine e il bambin Gesù. Ah, la magia dell'arte, che tutto permea ed emoziona!

Emozione, questo è le mot juste per rappresentare la tela in esposizione: 46 cm per 65 cm, "Madonna con bambino che legge" è un piccolo capolavoro (presumibilmente realizzato a scopo devozionale) che fotografa un momento tenero tra una mamma e il suo bambino, un momento tutto per loro.

E subito balza agli occhi la delicatezza con cui la Madre copre le spalle del Figlio, la tenerezza e la malinconia di uno sguardo pieno di amore; uno sguardo altresì consapevole del fatto che quel bambino non è un bambino come gli altri: Egli è il Christòs, il Mashiach, l'eone che si è fatto piccolo piccolo per salvare l'umanità dai peccati.

Perché - attenzione - non si può parlare di questo capolavoro rinascimentale senza analizzarlo anche sul piano ontologico spirituale: il libro affrescato sulla tela non ha unicamente un valore meramente "letterario" visto che incarna la Parola, la Vera Parola.

"In principio era il Logos e il Logos era presso Dio e il Logos era Dio...E il Logos carne divenne e pose la sua tenda in mezzo a noi"

(Giovanni 1,1-14)

Eccola la Parola, secondo l'Antico Testamento personificazione e strumento della volontà dell'UNO; non fatevi ingannare dalla dolcezza del paffutello infante: Egli ha contezza della sua missione sul piano incarnato, ossia "morire per vincere la morte". 

Spostandoci dal piano spirituale a quello essenzialmente artistico, prodigiosa è la destrezza della mano del Previtali nell'affrescare la tavola con pennellate decise, che denotano una profonda conoscenza del'uso del colore. Ricordiamo che l'artista passo' molti anni a Venezia nella bottega di Giovanni Bellini, grande innovatore della pittura grazie alla prospettiva cromatica. Osservate quindi la perizia nel rendere trasparente - quasi impalpabile - il velo che copre Gesù, i decori della veste e i drappeggi del manto della Madonna.

Lasciata la Brianza, l'occasione di visitare l'Accademia Carrara e i suoi tesori è forte; per dirla con Winckelmann, "l'umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della Bellezza". E la Bellezza va cercata, sempre e in ogni dove.

Umiltà e Semplicità esprimono in tutta la loro gloria le opere del Previtali, pittore attento, meticoloso e dal talento straordinario.

Ringrazio ancora (e non è piaggeria - badate bene) l'amministrazione comunale di Seregno per aver creato questa sinergia creativa con la Carrara: le buone energie vibrano sempre sulle ottave alte, e riscattano noi comuni mortali dal gravame quotidiano


   

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