giovedì 30 ottobre 2025

Liberazione/Liberazioni - Il cinema come gesto di libertà

 Liberazione - dal latino "liberatio", ossia l'atto di liberare, di sciogliere un vincolo.

La mia riflessione parte da qui, dal concetto di libertas o, se vogliamo, eleuthéria per gli antichi greci. Agire senza coercizione esterna ma solo secondo la propria volontà. Esiste qualcosa di più dannatamente catartico al mondo del liberarsi dalle costrizioni e vivere secondo il proprio spirito?

Sì, parlo di spirito, di movimento dello spirito, un respiro collettivo che si fa nuovo ogni volta che qualcuno osa immaginare un mondo diverso. 

Ci sono parole che ritornano, come maree. Liberazione è una di quelle. Appartiene al tempo, allo spazio, a tutto il popolo; anzi, a ben guardare, Liberazione è uno dei termini più cinematografici che esistano: il cinema nasce proprio da un atto di Liberazione - Liberazione della memoria, del tempo, dello sguardo.


 

La nona edizione de "Il progetto e le forme di un cinema politico", ideata e curata da Aamod (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) e Fondazione Gramsci, sceglie questo titolo non a caso: Liberazione/Liberazioni, rassegna che celebra l'80 anniversario della Liberazione.

Un plurale che si apre come un ventaglio e che abbraccia la molteplicità delle storie, dei corpi, dei gesti. Questa rassegna non è solo una celebrazione della settima arte: è un laboratorio aperto che aiuta a sviluppare un pensiero critico. Un luogo dove le immagini smettono di essere un mero intrattenimento e tornano a farsi domande.

Cosa significa oggi essere liberi? E soprattutto: da che cosa, o da chi, dovremmo liberarci?

Il cinema politico, quando è autentico, è ben lungi dall'essere propaganda. Non impone, ma interroga. Non cerca di convincere, esso ha il compito di disvelare il vero. E' un cinema che si mette in cammino con lo spettatore, che tenta di reinventare il mondo, fotogramma dopo fotogramma. Da Corbari del '70 - con un giovane ma già iconico Giuliano Gemma - a "Roma città libera" di Marcello Pagliero girato nel 1946, ogni film, in fondo, è una battaglia per la visione: restituire al pubblico una dimensione etica e poetica.

Ecco quindi che la Liberazione di cui parla questa rassegna romana non è solo storica e sociale: è un atto di resistenza all'abitudine, alla velocità alle distrazioni del mondo.


 

In un mondo dominato dalle piattaforme e dal "mordi e fuggi", guardare davvero un film - restare dentro un'immagine, attraversarla, farla tua - è decisamente un atto politico.

Ogni film proiettato è un piccolo varco: una fenditura nella superficie del presente, da cui filtra un po' di luce

Durante la giornata di studio e nella rassegna cinematografica che l'accompagna, si intrecciano voci e prospettive. Studiosi, registi, documentaristi, archivisti e spettatori si riuniscono per fare del cinema un luogo di riflessione; ogni inquadratura diventa una domanda aperta, un atto di fiducia nel potere dell'immagine. Un milieu prezioso di libertà condivisa.


 


Il progetto e le forme di un cinema politico

Nona edizione 2025

Liberazione/Liberazioni

 a cura di Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico 

in collaborazione con Fondazione Gramsci

Coordinamento di Paola Scarnati

Roma 4 - 5 - 6  novembre 2025

 

Per conoscere l'intero programma della rassegna

www.aamod.it

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