Ammetto di avere un debole per il Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, vero e proprio fiore all'occhiello della città brianzola. E rosico anche un po' (in senso buono, ça va sans dire) perché - essendo seregnese - vorrei che anche la mia città realizzasse uno spazio museale all'altezza della domanda culturale dei suoi cittadini. Ok, niente polemiche, non è questo il momento di approfondire la questione, non perdiamo il FOCUS e concentriamoci sulla mostra fotografica inaugurata lo scorso febbraio al MAC: Maurizio Galimberti - Istanti di Storia, una personale curata da Denis Curti e Francesca Guerisoli.
Galimberti non è solo un grande fotografo, dalla tecnica mirabile, ma anche un indefesso ricercatore del nuovo, dell'inconnu, di storie e armonie uniche; e la sua ricerca si focalizza (iniziando dagli anni 80) sulle iconiche Polaroid, manipolando e creando - tessera dopo tessera - mosaici di arte e luce.
Ma cosa rappresentano quindi questi ISTANTI DI STORIA? Sicuramente momenti indelebili, immagini iconiche che tutti noi (giovani e meno giovani) abbiamo impresse nella memoria. Istantanee che cristallizzano un avvenimento unico, precipuo di un'epoca, rifotografate dal Galimberti da prospettive diverse, scomposte e ricomposte fino a formare un mosaico dal pantagruelico potere evocativo.
E l'effetto dal vivo è semplicemente poderoso e travolgente: l'occhio - ossia la macchina fotografica incorporata naturalmente in ognuno di noi - percepisce queste miriadi di tessere e le rielabora attraverso colori e forme, reiterati senza tregua, mettendo a fuoco - in un secondo momento - l'unicum dell'immagine.
Maurizio Galimberti - Iwo Jima, 1945 Foto di Joe Rosenthal
Confrontarsi con eventi storici epocali è un'impresa per molti assai improba; eppure Galimberti riesce a mantenere lo Zeitgeist dello scatto originale pur scomponendolo, in un'operazione - mi verrebbe da dire - cubista. Un contemporaneo Braque che dà nuova linfa a momenti cristallizzati nel tempo.
Il corpus delle opere in mostra è variegato, ma parimenti emozionante. L'itinerario si snoda tra cinema, attualità e musica, passando per le epoche più buie vissute dall'umanità ( vedi bomba atomica su Hiroshima, assassinio di Kennedy, il piccolo nel ghetto di Varsavia...): vere e proprie coltellate nel cuore, nonostante "la fama" di queste immagini simbolo del 900 sia conosciuta worldwide.
Una menzione a parte merita la commovente reinterpretazione della tragedia di Marcinelle: 262 morti, tra cui 136 immigrati italiani. In quell'afoso giorno di agosto del 1956 scoppiò un inferno di fuoco, portando disgrazia e disperazione in una laboriosa comunità di lavoratori. Ecco, per non dimenticare mai le morti sul lavoro, soffermatevi un secondo davanti a queste immagini strazianti. Ripeto, per non dimenticare.La Storia insegna; poi sta a noi recepire il messaggio.
Maurizio Galimberti - Marcinelle 2022 Polaroid "Giant Camera" - LUCHI COLLECTION
Cosa mi è rimasto nel cuore dopo la visita al MAC? Quali opere mi hanno emozionato di più? Be', amo il cinema, amo Sophia Loren, quindi non posso non citare il pianto di Cesira nel film culto "La Ciociara"; ma anche il magnetismo della Magnani in "Roma città aperta" e l'anelito di libertà dato dalla moto rombante di Easy Rider...
E il resto? Be', il resto lo vedrete di persona, non posso spoilerare tutto, giusto?
MAURIZIO GALIMBERTI
ISTANTI DI STORIA
A cura di
Francesca Guerisoli e Denis Curti
Prodotto e promosso da
Comune di Lissone
11 febbraio - 30 aprile 2023
MAC Museo d'Arte Contemporanea
Lissone (MB)
www.museolissone.it
Ingresso gratuito
Maurizio Galimberti - Nelson Mandela e Muhammad Ali 2000 Foto di Dana Gluckstein LUCHI COLLECTION
Maurizio Galimberti - Papa Giovanni Paolo II, 2005 LUCHI COLLECTION
Nessun commento:
Posta un commento